Mudanças entre as edições de "Contenuti WEB"

De Cliomatica - Digital History
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Il seguente tutorial mostra come installare MAMP e successivamente WordPress passo dopo passo.
 
Il seguente tutorial mostra come installare MAMP e successivamente WordPress passo dopo passo.
  
PRIMO VIDEOTUTORIAL
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<youtube>https://www.youtube.com/watch?v=D4knxHmOGEc</youtube>
 
 
  
 
== WordPress – Caratteristiche ==
 
== WordPress – Caratteristiche ==
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- Effettuare login una volta riacceso il PC dopo averlo spento.
 
- Effettuare login una volta riacceso il PC dopo averlo spento.
  
SECONDO VIDEOTUTORIAL
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<youtube>https://www.youtube.com/watch?v=JxfokSYuJNE</youtube>
 
 
  
 
== WordPress per lo storico ==
 
== WordPress per lo storico ==
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- modificando la direzione della timeline (orizzontale / verticale).
 
- modificando la direzione della timeline (orizzontale / verticale).
  
TERZO VIDEOTUTORIAL
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<youtube>https://www.youtube.com/watch?v=3ybDIuWnd-w</youtube>
 
 
  
 
== WordPress per lo storico – creare una bibliografia automatica ==
 
== WordPress per lo storico – creare una bibliografia automatica ==
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- Personalizzare la propria bibliografia da mostrare.
 
- Personalizzare la propria bibliografia da mostrare.
  
QUARTO VIDEOTUTORIAL
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<youtube>https://www.youtube.com/watch?v=iuEa3RA_UgE</youtube>
 
 
  
 
== WordPress per lo storico – buone pratiche ==
 
== WordPress per lo storico – buone pratiche ==

Edição das 11h47min de 17 de março de 2021

Tempo di lettura 25 minuti - per Simone Cipriani


WordPress – CMS

WordPress è attualmente il più famoso CMS (Content Management System) esistente sul web. Un CMS è un software che permette a qualunque utente di creare siti web, anche senza avere nessuna competenza nel settore informatico, sfruttando tutta una serie di strumenti messi a disposizione dell’utente tramite un’interfaccia intuitiva, detta WYSIWYG (What You See Is What You Get). Come l’estensione stessa dell’acronimo suggerisce, un’interfaccia di questo tipo permette di creare pagine web non dal codice, ma interagendo direttamente con gli elementi grafici che andranno a comporre la pagina web, ad esempio cliccando su pulsanti interattivi e/o spuntando opzioni. Inoltre, una peculiarità dei CMS è quella di permettere di definire diverse classi di utenti (una volta autenticati tramite username e password) da parte dell’amministratore (colui che ha creato il sito), ognuna con degli specifici permessi: ad esempio, alcuni potranno solo leggere i contenuti, altri modificare quelli esistenti ma non aggiungerne, ed altri ancora aggiungere e modificare. Per poter utilizzare un CMS sul proprio computer ed iniziare a creare un sito web personalizzato, sono necessari un web server ed un database per l’archiviazione dei contenuti del sito, spesso entrambi ottenibili in un “pacchetto” unico incluso in un ambiente di lavoro scaricabile dal web, come MAMP, uno dei più utilizzati. Il seguente tutorial mostra come installare MAMP e successivamente WordPress passo dopo passo.

WordPress – Caratteristiche

WordPress nasce nel 2003 negli USA da un’idea di Matt Mullenweg, ed originariamente era stato pensato esclusivamente per la creazione di blog, ossia siti i cui contenuti sono esclusivamente articoli creati dall’amministratore con la possibilità data agli utenti di inserirvi commenti. Col tempo è stato sempre più aggiornato, ed oggi permette la creazione di qualsiasi tipo di sito web, offrendo strumenti utili per ogni ramo del sapere, compreso quello storico.

Le principali caratteristiche di WordPress sono le seguenti: • Estensione delle funzionalità tramite plugin: senza dubbio, questa è la caratteristica che contraddistingue WordPress da ogni altro CMS. I plugin possono essere visti come tanti singoli “pacchetti” che aggiungono precise funzionalità al nostro sito web. Su WordPress esiste anche uno store di plugin, che permette di ricercare plugin da aggiungere al sito secondo vari parametri (popolarità, numero di recensioni ecc.), oppure tramite ricerca per parole chiave. Ad esempio, un plugin molto utile potrebbe essere quello per poter gestire in modo intuitivo le funzionalità SEO (Search Engine Optimization) per l’ottimizzazione della posizione del nostro sito nella pagina dei risultati di un motore di ricerca, oppure, se siamo interessati a creare un sito web di storia pubblica digitale, essenziale potrebbe essere un plugin che dia la possibilità di inserire delle timeline interattive all’interno del sito. In ogni caso, le funzionalità verranno inserite automaticamente dal sistema, semplicemente aggiungendo da parte dell’amministratore un codice (che solitamente consiste nel nome del plugin stesso) tra parentesi quadre nel contenuto della pagina. Chiaramente, il codice da inserire sarà peculiare per ogni singolo plugin; • Distinzione dei contenuti del sito tra pagine e articoli: una pagina rappresenta una singola pagina del sito web, mentre un articolo è un blocco di testo paragonabile ad un post inserito in un blog, caratterizzato da una precisa categoria (scelta al momento della creazione o successivamente), un preciso autore (l’utente che l’ha scritto), ed una (eventuale) serie di commenti inseriti da parte degli utenti. È possibile selezionare quale sarà la pagina del sito i cui contenuti saranno esclusivamente gli articoli (dunque quella pagina avrà la funzione di blog). NB: questa pagina non è obbligatoria, per cui un sito può presentare esclusivamente contenuti che non siano articoli; • Disponibilità di temi gratuiti e altri a pagamento, per personalizzare l’aspetto del sito: un tema è un template, ossia uno schema grafico per organizzare in un preciso layout il sito; in ogni caso, i temi sono liberamente personalizzabili, sia inserendo immagini differenti da quelle proposte di default, sia modificandone i colori, i menu ecc.; • Per la creazione e modifica dei testi, vengono utilizzati editor WYSIWYG, come spesso accade per i CMS: ad esempio, per aggiungere un paragrafo di testo ad una pagina basta fare click sul “+” in alto a sinistra e poi click sulla voce “Paragrafo”. Idem per link, immagini ed ogni altra forma di contenuto “standard” (ossia non una funzione particolare come quelle offerte dai plugin); • Supporto multi-autori e multi-sito: su ogni dispositivo su cui viene installato WordPress, è possibile collegare più di un account per sito, in modo da permetterne la modifica anche da parte di autori diversi, oltre al fatto che è possibile creare più di un sito su uno stesso dispositivo con la stessa installazione di WordPress; • Login degli utenti che visitano la pagina: come anticipato nella sezione dedicata ai CMS, anche WordPress presenta la possibilità di registrarsi e successivamente autenticarsi agli utenti che sono iscritti al sito: essi verranno inseriti automaticamente in un database, e sarà possibile associare ad ognuno di essi un preciso ruolo, che gli darà precisi vincoli sui diritti di modifica del sito; • Per “esperti”: definizione di URL permanenti come indirizzi di ogni pagina e possibilità di specificare meta-tag per ottimizzare l’indicizzazione da parte dei motori di ricerca (sebbene sia poi possibile installare plugin specifici per l’ulteriore miglioramento delle policy SEO).


WordPress – Utilizzo

Per iniziare da subito ad utilizzare WordPress, si può guardare il prossimo videotutorial, che ne spiega il funzionamento di base una volta installato. In particolare, vengono affrontati i seguenti argomenti: - Selezionare ed attivare un tema già esistente; - Scaricare un nuovo tema dallo store; - Personalizzare il layout di un tema; - Creare una nuova pagina; - Aggiungere contenuti ad una pagina; - Personalizzare le voci del menu, l’header e il footer (rispettivamente la parte alta e bassa di una pagina); - Creare un nuovo articolo; - Selezionare la pagina che conterrà gli articoli creati; - Effettuare login una volta riacceso il PC dopo averlo spento.

WordPress per lo storico

Come anticipato più volte, WordPress si presta oggi ad essere utilizzato per creare qualunque tipologia di sito web, compreso un sito di storia a carattere divulgativo. Lo storico si ritroverà nelle mani diversi plugin da poter installare ed utilizzare molto intuitivamente, per apportare al sito specifiche funzionalità tanto utili a chi progetta siti di storia quanto attese dal target interessato in questo genere di siti. Verranno presentati di seguito i due plugin indispensabili per ogni storico che vuole realizzare un sito web con WordPress, mentre nell’ultimo paragrafo si trovano riferimenti ad ulteriori approfondimenti con altri plugin.


WordPress per lo storico – Creare una timeline interattiva

Sullo store dei plugin WordPress ad oggi ne esistono diversi che permettono di creare una timeline interattiva semplicemente inserendo una parola tra una coppia di parentesi quadre, come spesso accade nei più moderni plugin, estremamente semplici da utilizzare, per permettere di creare contenuti specifici e personalizzati anche ad utenti che si presume non siano esperti in materia (come uno storico). Chiaramente, con “timeline” si intende la rappresentazione di eventi su una linea del tempo, e con “interattiva” si intende la possibilità data all’utente di interagire con essa: normalmente, cliccando su un evento dovranno comparire maggiori dettagli dell’evento stesso. In particolare, verrà presentato il plugin “Cool timeline”. Queste le possibilità offerte dal plugin: - Creare e gestire i singoli eventi come fossero articoli di una precisa categoria; - Creare una timeline all’interno di una pagina, che presenterà tutti gli eventi creati; - Scegliere un’immagine (facoltativamente) da associare ad ogni evento; - Scegliere (facoltativamente) un’icona da associare ad ogni evento; - Scegliere la data di ogni evento; - Scegliere l’ordine di presentazione degli eventi (ascendente / discendente); - Scegliere la direzione della timeline: verticale / orizzontale, più compatta; - Personalizzare i colori.

Col seguente tutorial sarà possibile imparare a creare timeline complete di eventi e poi personalizzarle liberamente in futuro: - aggiungendo altri eventi; - rimuovendo eventi presenti; - modificando eventi presenti; - modificando la direzione della timeline (orizzontale / verticale).

WordPress per lo storico – creare una bibliografia automatica

Un’altra necessità imprescindibile per lo storico è quella di poter indicare e presentare la propria bibliografia utilizzata per avvalorare e giustificare i contenuti presentati sul sito web. Ancor meglio, sarebbe preferibile che questa bibliografia si generasse automaticamente a partire magari da una propria bibliografia già presente sul computer. Uno strumento fondamentale per generare bibliografie sul proprio computer è Zotero [LINK]. Una volta creata una bibliografia con Zotero, è possibile incorporarla direttamente nella pagina web, al punto desiderato, semplicemente inserendo tra parentesi quadre una parola specifica, di nuovo, come avviene di consueto con i nuovi plugin. Il plugin in questione si chiama ZotPress, la cui funzionalità è, appunto, quella di portare le funzionalità di Zotero in WordPress. Per poterlo utilizzare è necessario avere già un account Zotero, ma può anche essere fatto dopo aver installato il plugin. In ogni caso, tutti i dettagli sul suo completo funzionamento sono presenti nel prossimo tutorial. In particolare, ecco le tematiche affrontate: - Scaricare Zotero sul proprio dispositivo (se non fosse già presente); - Aggiungere un libro alla libreria Zotero (se neofiti di questo programma); - Registrarsi su Zotero (creando un account con user e password); - Scaricare ZotPress e sincronizzare il proprio account Zotero su WordPress; - Mostrare la propria bibliografia su WordPress; - Personalizzare la propria bibliografia da mostrare.

WordPress per lo storico – buone pratiche

1. Inserire la bibliografia dopo la timeline

Rendere trasparente il lavoro di raccolta e confronto di fonti effettuato. Un buono storico (a maggior ragione se sta divulgando informazioni tramite il web) deve sempre ricordarsi di far sì che ciò che presenta non sia sorto dal nulla, ma si il risultato di un attento lavoro di ricerca di fonti e di selezione critica delle stesse. Proprio per questo, in particolar modo per quanto riguarda la creazione di timeline interattive, è buona norma indicare in un paragrafo che segue la timeline quante più informazioni possibili possano essere utili all’utente per poter verificare personalmente l’autenticità di quanto presentato, ricordandosi che la timeline è uno strumento “borderline”, che sta a metà tra l’esegesi e la presentazione di fenomeni storici. Tipicamente, nel pratico, basta indicare la bibliografia in un paragrafo a parte, meglio se utlizzando Zotpress, da inserire dopo la timeline stessa; oltre che, in caso di citazioni testuali, ricordarsi di inserire una nota a piè di pagina. Per meglio comprendere, si veda l’esempio che segue. Nella schermata di editing della pagina WordPress:

IMMAGINE 1

IMMAGINE 2

2. Inserire link nella timeline

Inserire sempre link nelle descrizioni degli eventi inseriti nella timeline, in modo da rendere la timeline ipertestuale oltre che interattiva, sfruttando appieno le potenzialità offerte dal digitale. Per farlo, basta prima di tutto andare, dal menu principale di amministrazione WordPress, alla sezione “Timeline Stories”. A questo punto si può aggiungere un nuovo evento alla timeline, o modificarne uno già presente cliccando sul suo titolo. In ogni caso, quando abbiamo il testo di fronte, basta eseguire i tre step che seguono.

1 – Evidenziare la parola da rendere cliccabile per il collegamento ipertestuale:

IMMAGINE 3

2 – Cliccare sull’icona “Inserisci/Modifica link”:

IMMAGINE 4

3 – Digitare la URL della pagina a cui vogliamo collegare l’utente dopo il click sulla parola:

IMMAGINE 5

3. Geolocalizzare

Non avendo direttamente a disposizione software GIS, è comunque interessante inserire collegamenti a Google Maps ai luoghi che vengono citati nella descrizione degli eventi (che siano essi luoghi di nascita e/o morte, luoghi di battaglie ecc.). Per farlo, la cosa migliore è operare come è stato fatto nell’esempio del link subito sopra: prima di tutto aprire Google Maps dal browser e cercare tramite l’apposito form di ricerca il nome del luogo a cui siamo interessati, poi semplicemente fare click sulla URL della pagina, copiarla, e incollarla come descritto nel punto 3 precedente. In questo modo si cerca di unire spazio e tempo, le due realtà più importanti per ogni storico.

4. Personalizzare la timeline

La timeline può essere orizzontale o verticale. Per inserirne una verticale, basta inserire il seguente shortcode nella schermata di editing della pagina WordPress: [cool-timeline]. Allo stesso modo, per averla orizzontale: [cool-timeline layout="horizontal"]. Ricordatevi però che la timeline può anche essere personalizzata andando a inserire alcuni attributi che il plugin mette a disposizione (in aggiunta a layout="horizontal"). Ad esempio, inserendo show-posts="100" verranno visualizzati al massimo 100 eventi nella timeline, oppure inserendo date-format="Y" verranno visualizzati solo gli anni sulla timeline, e non una data completa (sempre consigliabile per non appesantire visivamente di informazioni minori l’utente). Allo stesso modo, c’è anche icons="YES" per visualizzare o meno le icone (ricordarsi di selezionarne sempre di appropriate tra quelle disponibili per non confondere l’utente: se non ne esistono di appropriate per tutti gli eventi, meglio inserire “NO” a questo attributo); poi order="ASC" per impostare l’ordine di visualizzazione degli eventi (sempre meglio mettere “ASC”, in quanto eventi in forma discendente confondono maggiormente).

5. Utilizzare correttamente Zotero

Come anticipato, il plugin Zotpress è direttamente collegato al nostro profilo di Zotero (per la cui creazione si rimanda al videotutorial apposito in questa pagina). Dunque, per ottenere una buona bibliografia nella nostra pagina WordPress, è di conseguenza fondamentale avere una buona bibliografia su Zotero. Ad esempio, spesso si può incappare nell’errore di cercare su un motore di ricerca il titolo di un libro a cui siamo interessati, cliccare su uno dei link che compaiono nella prima pagina dei risultati della ricerca (ad es. Amazon, IBS.it ecc.), e poi fare click sull’icona di Zotero in alto, come nello screenshot che segue:

IMMAGINE 6

In questo caso non va bene salvare questo riferimento nella libreria personale di Zotero, in quanto Zotero memorizzerà una pagina web e non i metadati del libro che ci interessa! Un’ottima pratica è quella di utilizzare non il motore di ricerca generale (es. Google), ma uno specialistico, idoneo allo storico, come Google Books per i libri o Jstor per gli articoli di ricerca, ma vanno bene anche altri portali. L’importante è che, una volta visualizzato il libro o l’articolo a cui siamo interessati, compaia in alto questo nuovo simbolo nel browser:

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Oppure questo secondo simbolo (nel caso di articoli):

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6 . Rinnovare la cache ZotPress

Questa operazione è importante e va fatta ogni volta che abbiamo aggiunto o eliminato riferimenti bibliografici dalla nostra libreria Zotero, in modo da far aggiornare sincronizzare real-time Zotpress a Zotero. Per farlo, basta recarsi nella voce di menu “Zotpress”, poi fare click sul tab “Accounts” e infine cliccare sulla freccetta evidenziata nello screenshot di seguito:

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7. Inserire collezioni Zotero con ZotPress

Ma su tutte, la pratica migliore è sicuramente quella di suddividere in collezioni separate (su Zotero) la propria bibliografia. Per farlo, prima di tutto va fatto click sul pulsante evidenziato nello screenshot:

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Una volta create diverse nuove collezioni, potranno essere rinominate e riempite con i vari riferimenti bibliografici trovati navigando sul web. Per scegliere a quale collezione aggiungere una voce trovata, basta selezionarla dal menu a tendina che compare dopo aver cliccato sull’icona di Zotero in alto a destra sul browser, come evidenziato nello screen seguente:

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È importante a questo punto sapere che associato ad ogni collezione c’è una “key” che la identifica. Per saperla, basta andare su https://www.zotero.org/s.cipriani8/collections/, inserendo al posto di “s.cipriani8” il proprio nickname dell’account Zotero. A questo punto basterà cliccare sul nome della collezione di cui si vuole conoscere la “key”, poi verificare come è cambiata la URL della pagina: infatti, adesso sarà una cosa del tipo https://www.zotero.org/s.cipriani8/collections/GKPIV3AM, in cui la “key” è il codice che la conclude, ossia, in questo esempio, “GKPIV3AM”. È importante conoscere la “key” di ogni collezione creata con Zotero, in quanto Zotpress ci permette di inserire nella nostra bibliografia sulla pagina WordPress ad esempio solo le voci appartenenti a precise collezioni, escludendo le altre. Per farlo, basterà inserire il seguente shortcode di esempio nella pagina di editing della pagina WordPress: [zotpress collections="GMGCJU34, U9Z5JTKC"], inserendo al posto dei codici, le “key” delle collezioni che si vogliono inserire.

8. Personalizzare liberamente la bibliografia

Come per il plugin delle timeline, anche Zotpress dà la possibilità di personalizzare liberamente il contenuto della bibliografia tramite appositi attributi da inserire all’interno della pagina. Prima di tutto, dobbiamo recarci nella pagina WordPress in cui vogliamo inserire la bibliografia. A quel punto, nella schermata di editing della pagina stessa, basterà inserire lo shortcut [zotpress nickname=”s.cipriani8”], inserendo tra le virgolette, al posto di “s.cipriani8”, il nickname scelto nel momento della registrazione dell’account Zotero. In questo modo, verrà sincronizzata la bibliografia Zotero per intero sulla pagina WordPress. Oltre a questo attributo (nickname), Zotpress ne mette a disposizione altri per personalizzare la propria bibliografia, ad esempio [zotpress tags=”history, literature”] permette di visualizzare solo la bibliografia di riferimenti contrassegnati dai tag “history” e (AND, in booleano) “literature”. Per taggare un riferimento bibliografico, va fatto direttamente da Zotero, cliccando prima sulla voce bibliografica desiderata e poi cliccando sul tab “tag” a destra, come indicato dal seguente screenshot:

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È infatti sempre un’ottima pratica taggare i propri riferimenti bibliografici. Oltre a questo attributo, Zotpress dà anche la possibilità di inserire una bibliografia solo di certi autori tra quelli nella propria collezione Zotero, in questo modo: [zotpress authors=”Dante Alighieri, Alessandro Manzoni”]. Per concludere, come ormai è chiaro, è possibile personalizzare capillarmente la bibliografia da inserire automaticamente tramite Zotpress, il trucco è sempre lo stesso: prima creare collezioni adeguate con Zotero, poi andare nella pagina di editing della pagina WordPress, e lì inserire lo shortcode personalizzato che vogliamo, che sarà sempre [zotpress …], in cui al posto dei puntini di sospensione ci saranno diversi attributi e valori, come quelli presentati sopra. Per controllare tutte le diverse combinazioni di attributi messe a disposizione da Zotpress, basta prima di tutto fare click sulla voce “Zotpress” in basso a sinistra sul menu principale della dashboard di WordPress, poi fare click sul tab “Help” tra quelli presenti al centro della pagina comparsa.


WorPress per lo storico – Ulteriori buone pratiche

Infine, ecco alcune buone pratiche che lo storico deve seguire nel creare siti web di storia digitale.

1. Inserire categorie

Inserire articoli di storia, corredandoli di immagini (attirano oltre l’80% dell’attenzione dell’utente) e inserendovi categorie, rendendo disponibile anche una ricerca degli articoli creati per categorie (per la creazione di articoli in WordPress, si veda il secondo tutorial). Il risultato dovrà essere simile a quello della schermata di seguito:

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2. Collegare ai social

Nel mondo del digitale, una delle potenzialità da utilizzare maggiormente è quella offerta dai canali social, dunque importante per uno storico digitale potrebbe essere sicuramente creare pagine facebook e instagram, ed eventualmente affidarsi ad un social media planner e marketer per far sì che il proprio portale storico abbia maggior capacità di attrarre utenti. Sulla pagina web, ottima norma è quella di inserire collegamenti ai social, come nell’esempio di seguito:

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3. Navigare tra le fonti

Fondamentale è poi dare all’utente la possibilità di navigare tra le diverse tipologie di fonti utilizzate sul sito web, che siano esse immagini, audio, mappe, manifesti ecc. Buona norma è inserirle in una voce apposita a tendina nel menu principale, come nell’esempio di seguito:

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Nota: tutti gli esempi presi in quest’ultima pagina sono tratti dal portale di storia digitale https://www.storiadigitale.it/, un ottimo esempio di creazione di un portale digitale a cui uno storico può ispirarsi liberamente.

4. Suddividere per ulteriori categorie

Come appunto visibile dal menu nello screenshot sopra, un’ultima, fondamentale buona pratica è quella di aggiungere sempre in un articolo (oltre alla categoria generica) anche ulteriori categorie (ogni articolo WP infatti può avere più di una categoria contemporaneamente), in questo caso un’indicazione geografica (ossia, quale area geografica riguarda il tema dell’articolo) ed una cronologica, in modo da poter collocare ogni articolo nello spazio e nel tempo, e raggrupparli di conseguenza in voci apposite separate (ed eventuali sotto-voci per continente e per periodo storico). È bene evidenziare però che purtroppo per solo quest’ultima operazione serve un programmatore WordPress che possa aiutare lo storico, in quanto serve mettere mano al codice sorgente in PHP.

WordPress per lo storico – Ulteriori approfondimenti

Quelli appena presentati sono i due plugin che permettono l’introduzione di due tra le più importanti funzionalità per un sito storico. Ne esistono però alcune altre messe a disposizione in ulteriori appositi plugin presenti sullo store, tra i quali si segnalano per utilità i seguenti: - Genealogic Tree – WordPress Family Tree: questo plugin permette di creare alberi genealogici con grafiche semplici e accattivanti, utile per permettere allo storico di inserire all’interno della pagina web l’intera genealogia di una stirpe / famiglia storica, ad esempio quella di una famiglia nobile, un duca, un imperatore ecc.; - Timeline History: una versione semplificata del plugin sopra presentato, che non permette di associare immagini agli eventi ed utilizza una grafica più sobria: per gli storici amanti del retrò; - Snowball: un plugin utile per creare articoli immersivi e multimediali di data journalism, utilizzando tecniche di data visualization e widget interattivi: per uno storico potrebbe essere utile ricostruire eventi storici con un approccio 3.0, analizzando e discutendo dati e cercando di far rivivere all’utente quell’evento; - WP Power OCR: plugin per inserire le funzionalità di OCR all’interno del sito WordPress, dunque utile per rilevare automaticamente il testo a partire da un’immagine contenente testo; - TEIPress: plugin per inserire le funzionalità di modifica di testi storici tramite markup secondo lo standard TEI, e poter poi visualizzare il testo correttamente.


Bibliografia e sitografia




Citazione di questo articolo
Come citare: CIPRIANI, Simone . "Contenuti WEB". In: CLIOMATICA - Portale di Storia Digitale e ricerca. Disponibile in: http://lhs.unb.br/cliomatica/index.php/Contenuti_WEB. il giorno: 1/06/2024.






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