Mudanças entre as edições de "Database centrati sul metodo"

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Così come è necessario conoscere la fonte per creare una base di dati centrata su di essa, '''è necessario conoscere bene anche la metodologia'''.  
 
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Per la prosopografia, ad esempio, è fortemente consigliata la lettura dell’opera di Lawrence Stone sull'aristocrazia inglese, così come un suo articolo del 1971. Esistono tanti altri contributi importanti, comprese molte collezioni nazionali, ma per comodità prenderemo in considerazione principalmente Stone.
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Con '''prosopografia''' s’intende la '''biografia di un gruppo''', che può essere omogeneo o meno, e quindi la predisposizione di  uno strumento in cui memorizzare i dati biografici in modo tale da consentirci l'analisi '''dagli individui al gruppo e viceversa'''.
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Ora domandiamoci, sarebbe il caso di avere almeno due database, una per il gruppo e una per i singoli? Dovremmo avere un "record" per ogni personaggio, con la loro data di nascita, matrimonio, morte, ecc.? Un modello algernativbo interessante per la prosopografia è la stessa base “Fichoz” di Jean-Pierre Dedieu, che non ha record individuali e il suo design è peculiare. L'idea è infatti quella di '''smembrare la vita delle persone in eventi''', in modo da poterle poi raggruppare sotto forma di biografia (o anche seguendo altri criteri). Sulla stessa base di dati sarebbe possibile '''mettere in relazione l'evento con altre persone''', consentendo quindi '''l'analisi delle reti'''.
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Il modello concettuale del database “Fichoz” sembra molto adatto agli studi prosopografici e sarebbe difficile creare un sistema più efficiente e flessibile. Non è necessario avere una copia di questo sistema per riprodurne il concetto, basta conoscerne la descrizione e applicarla con la dovuta attenzione.
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Un sistema di record individuali è una buona via d'uscita, ma ci sono alcuni '''limiti''' difficili da aggirare. Il primo è la ricostruzione della '''vita della persona'''. Dovremmo procedere cronologicamente, ma sappiamo che non avremo mai un comportamento standard correlato al ciclo di vita, come l'età del matrimonio, l'età per entrare nel mondo del lavoro, o l'età per essere un parlamentare. Un altro limite è che, per ogni campo, avremmo bisogno di un altro correlato per la fonte che abbiamo usato per riempire quel campo. Un altro limite è legato ai '''“campi vuoti”''', cioè quelle caselle del data base che non possono essere completate per tutti gli individui. Dovremmo avere un campo “professione” anche per chi non ne ha mai avuto una? Un campo relativo allo stato matrimonio anche per chi non si è mai sposato? Un consiglio è quello di inserire il campo per tutti (es. “Sposato” o “Stato Civile”) evitando di lasciare la casella “in bianco”. Si può indicare l’assenza con un valore, come “No” nel caso di “Sposato”, oppure Single/Non sposato se il campo fosse “Stato Civile”.
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Esistono poi i dati multipli, molto comuni: ossia il fatto che una persona nel ciclo della sua esistenza può aver avuto più matrimoni e svolto professioni diverse.
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Edição das 18h11min de 1 de julho de 2021

Tempo di lettura 5 minuti - per Beatrice Rosi


Questa tipologia di database è veloce da strutturare e permette di incentrarsi sullo scopo di una base di dati. Per questo motivo, un database centrato sul metodo necessita di sapere anticipatamente ciò che è destinato a fare.

Un buon esempio di database method-centred è il sistema “Fichoz”, il quale permette di condurre analisi storiche, elaborando e registrando i dati. Sebbene non consenta la piena incorporazione delle fonti, ha permesso la scomposizione delle interazioni sociali (descritte nelle fonti) in un'ampia varietà di porzioni raggruppabili a seconda delle necessità. Nel caso della base "Fichoz", la possibilità di smantellare le fonti è talmente grande che, a seconda dell'ostinazione del ricercatore, non sarebbe nemmeno così pericoloso fare a meno di queste ultime; sarebbe inoltre relativamente facile riutilizzare la base, vista la sua plasticità a fronte delle numerose metodologie oggi note. Poiché sono un sostenitore dei database incentrati sulla sorgente, temo di raccomandare database incentrati sul metodo, ma capisco che, se fatti bene, questi database possano risultare preziosi. Diamo un'occhiata ad alcuni esempi di metodologie e in cosa consisterebbe la creazione di basi con tali prospettive.

Prosopografia

Così come è necessario conoscere la fonte per creare una base di dati centrata su di essa, è necessario conoscere bene anche la metodologia.

Per la prosopografia, ad esempio, è fortemente consigliata la lettura dell’opera di Lawrence Stone sull'aristocrazia inglese, così come un suo articolo del 1971. Esistono tanti altri contributi importanti, comprese molte collezioni nazionali, ma per comodità prenderemo in considerazione principalmente Stone.

Con prosopografia s’intende la biografia di un gruppo, che può essere omogeneo o meno, e quindi la predisposizione di uno strumento in cui memorizzare i dati biografici in modo tale da consentirci l'analisi dagli individui al gruppo e viceversa.

Ora domandiamoci, sarebbe il caso di avere almeno due database, una per il gruppo e una per i singoli? Dovremmo avere un "record" per ogni personaggio, con la loro data di nascita, matrimonio, morte, ecc.? Un modello algernativbo interessante per la prosopografia è la stessa base “Fichoz” di Jean-Pierre Dedieu, che non ha record individuali e il suo design è peculiare. L'idea è infatti quella di smembrare la vita delle persone in eventi, in modo da poterle poi raggruppare sotto forma di biografia (o anche seguendo altri criteri). Sulla stessa base di dati sarebbe possibile mettere in relazione l'evento con altre persone, consentendo quindi l'analisi delle reti.

Il modello concettuale del database “Fichoz” sembra molto adatto agli studi prosopografici e sarebbe difficile creare un sistema più efficiente e flessibile. Non è necessario avere una copia di questo sistema per riprodurne il concetto, basta conoscerne la descrizione e applicarla con la dovuta attenzione.

Un sistema di record individuali è una buona via d'uscita, ma ci sono alcuni limiti difficili da aggirare. Il primo è la ricostruzione della vita della persona. Dovremmo procedere cronologicamente, ma sappiamo che non avremo mai un comportamento standard correlato al ciclo di vita, come l'età del matrimonio, l'età per entrare nel mondo del lavoro, o l'età per essere un parlamentare. Un altro limite è che, per ogni campo, avremmo bisogno di un altro correlato per la fonte che abbiamo usato per riempire quel campo. Un altro limite è legato ai “campi vuoti”, cioè quelle caselle del data base che non possono essere completate per tutti gli individui. Dovremmo avere un campo “professione” anche per chi non ne ha mai avuto una? Un campo relativo allo stato matrimonio anche per chi non si è mai sposato? Un consiglio è quello di inserire il campo per tutti (es. “Sposato” o “Stato Civile”) evitando di lasciare la casella “in bianco”. Si può indicare l’assenza con un valore, come “No” nel caso di “Sposato”, oppure Single/Non sposato se il campo fosse “Stato Civile”.

Esistono poi i dati multipli, molto comuni: ossia il fatto che una persona nel ciclo della sua esistenza può aver avuto più matrimoni e svolto professioni diverse.


Bibliografia e sitografia




Citazione di questo articolo
Come citare: ROSI, Beatrice . "Database centrati sul metodo". In: CLIOMATICA - Portale di Storia Digitale e ricerca. Disponibile in: http://lhs.unb.br/cliomatica/index.php/Database_centrati_sul_metodo. il giorno: 1/07/2024.






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