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Index Thomisticus

De Cliomatica - Digital History
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L’Index Thomisticus. Sancti Thomae Aquinatis operum omnium indices et concordantiae è un progetto di Digital Humanities che ha portato alla creazione del primo corpus elettronico per lo studio di testi filosofici e letterari. Tale lavoro di ricerca è stato pionieristico soprattutto per la disciplina della Linguistica computazionale, di cui ha posto le fondamenta comprovando la validità dell’analisi dei testi con l’ausilio strumenti informatici.

L’Index Thomisticus venne concepito dal gesuita Roberto Busa e si compone di 118 testi in latino relativi all’opera omnia di Tommaso d’Aquino e di altri 61 testi di autori legati a San Tommaso, per un totale di circa undici milioni di parole lemmatizzate durante un arco temporale di trentaquattro anni, dal 1946 al 1980, anno della conclusione del progetto e della sua pubblicazione in formato cartaceo.


La storia

Le origini del progetto e l’incontro con Thomas Watson

La prima idea per la creazione dell’Index Thomisticus risale al 1946, quando Padre Busa lavorava alla tesi di dottorato, svolto presso l’Università Gregoriana, in Filosofia Tomistica [1] .

L’oggetto della tesi era il concetto di interiorità nella filosofia di Tommaso d’Aquino, per cui Busa, inizialmente, condusse tale ricerca servendosi dei preesistenti indici di concordanze delle due parole latine praesens e praesentia, ma ben presto si accorse della scarsa importanza che tali parole rivestivano. Da qui ebbe una prima, importante intuizione: ad avere effettivamente un ruolo significativo per la comprensione del significato era la preposizione in, che andava sempre ad introdurre il concetto di interiorità. Questa idea lo portò a compilare a mano 10.000 schede di concordanze della preposizione in - sia come prefisso che come morfema - ognuna delle quali organizzata in tre colonne contenenti un’occorrenza di in accompagnata dalla sua contestualizzazione e da un’indicazione bibliografica.

Durante tale lavoro, il gesuita ebbe altre due importanti intuizioni. La prima, relativa all’importanza della comprensione dell’insieme delle parole usate da un autore sia da un punto di vista filologico che lessicografico, poiché, secondo Busa, è così che un autore esprime il suo sistema concettuale, il significato profondo che le parole hanno nella sua mente. La seconda intuizione è relativa all’importanza delle parole grammaticali, ovvero quelle “parole vuote”, ma per il gesuita “filosoficamente ricche” [2] , in quanto contengono quella logica che trasforma il significato ordinario delle parole nel significato specifico inteso dall’autore.

A partire da queste considerazioni, padre Busa iniziò a concepire l’Index Thomisticus sotto forma di indice di concordanze di tutte le parole usate Tommaso d’Aquino nei suoi testi. Il problema principale, emerso fin da subito, era la mole di lavoro necessaria a portare a compimento un'opera simile con il solo intervento umano. Il gesuita, dunque, maturò l’idea di utilizzare dei calcolatori.

Nel 1949, Busa durante un viaggio in Canada e negli Stati Uniti visita venticinque università americane alla ricerca di un’università che fosse interessata a sostenere il suo progetto, ma senza risultati concreti. A questo proposito, fu fondamentale l’incontro con Jerom Wiesner del MIT, che gli suggerì di rivolgersi alla sede newyorkese della IBM.

Il gesuita, dunque, venne ricevuto dal presidente dell’azienda americana, Thomas J. Watson, Sr., che acconsentì all’attivazione di una collaborazione col padre fino alla conclusione del progetto. Il supporto della IBM si concretizzò attraverso una prima concessione di calcolatori a schede perforate, oltre che con l’assistenza di Paul Tasman, che venne ricordata da Busa come “essenziale” [3] .


La realizzazione delle schede perforate

Per la realizzazione del lavoro, Roberto Busa ricevette dalla IBM delle perforatrici IBM 858 Cardatype, che prendevano in input delle schede già perforate e verificate, e restituivano due output, una scheda perforata e interpretata per ogni parola nel testo, e un’altra scheda contenente un massimo di dodici frasi.

Le prime battute del lavoro hanno visto la produzione delle schede di testo o sentence cards, necessarie per poter utilizzare le perforatrici Cardatype:

  • in un primo momento si è provveduto all’annotazione manuale dei testi di San Tommaso per mezzo di opportuni riferimenti che indicassero l’inizio e la fine sia delle frasi che dei paragrafi.

Tale lavoro di annotazione venne svolto da studiosi che avevano anche il compito di effettuare la distinzione tra il testo scritto dalla mano dell’autore e le citazioni inserite al suo interno;

  • dopo l’annotazione manuale, ogni riga veniva rappresentata in una scheda perforata accompagnata da un identificatore riferito al testo. Inoltre, era necessario porre particolare attenzione nel non spezzare una parola in due schede differenti, e, se questo si fosse verificato, sarebbe stato preferibile rappresentare la parola una nuova scheda.
  • Inoltre, era necessario definire in anticipo il numero di colonne disponibile per quella specifica perforazione basandosi sul formato della concordanza;
  • seguiva una fase di verifica della perforatura della scheda per mezzo di strumenti appositi (verifier).

A partire dalle sentence cards era possibile poi dividere le frasi in singole parole per mezzo di strumenti, tra cui l’IBM Cardatype. Utilizzando questa macchina era possibile:

  1. preparare delle copie del testo trascritto mentre si perforavano le schede contenenti i lemmi, o word cards;
  2. avere il contesto dell’occorrenza della parola stampato sul retro di ciascuna scheda perforata.
Scheda perforata dell’Index Thomisticus


Bibliografia e sitografia

  1. La tesi venne pubblicata nel 1949 con il titolo “La terminologia tomistica dell'Interiorità. Saggi di metodo per una interpretazione della metafisica della presenza.”
  2. Busa, Roberto. 1980. “The Annals of Humanities Computing: The Index Thomisticus.” Computers and the Humanities 14(2): p. 83.
  3. ibidem, p. 84.



Citazione di questo articolo
Come citare: CAU, . "Index Thomisticus". In: CLIOMATICA - Portale di Storia Digitale e ricerca. Disponibile in: http://lhs.unb.br/cliomatica/index.php/Index_Thomisticus. il giorno: 1/07/2024.






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