Mudanças entre as edições de "Modello concettuale, logico e fisico"
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Il disegno riportato in basso illustra quale sforzo sia richiesto per ridurre i procedimenti penali nei termini di una base di dati: non propone un modello esaustivo, poiché questo è ovviamente molto più complesso; ma è una semplificazione utile a spiegare i concetti di fondo. | Il disegno riportato in basso illustra quale sforzo sia richiesto per ridurre i procedimenti penali nei termini di una base di dati: non propone un modello esaustivo, poiché questo è ovviamente molto più complesso; ma è una semplificazione utile a spiegare i concetti di fondo. | ||
Edição atual tal como às 10h42min de 15 de fevereiro de 2021
Ogni base di dati inizia da un foglio di carta con una lista dei desideri. Il database dovrebbe trattare un argomento specifico o una fonte storica particolare, quindi sarà necessario avere informazioni su x, y e z, eventuali campi specifici e magari impostare delle relazioni tra essi. Tutto questo andrà a formare la futura tabella. Il passo successivo è disegnare su un altro foglio di carta ogni tabella della base di dati futura, rappresentarla con un quadrato di grandi dimensioni e indicarne all'interno ogni campo. Si tratta di uno schizzo, simile a quello realizzato da un architetto o da uno stilista, nell’ambito della modellazione di basi di dati questo disegno costituisce il vero e proprio diagramma UML. Il nostro schizzo sarà probabilmente brutto da vedere, quadrato e pieno di segni incomprensibili, ma importanti. Il disegno dovrebbe essere fatto collegialmente insieme ai colleghi, ma questo non è sempre possibile.
Mentre disegniamo dobbiamo pensare alle nostre possibilità e i nostri limiti, nel caso della ricerca storica è indispensabile conoscere le fonti e le loro limitazioni. Secondo Genet e Luzzati [1], serve anche possedere una discreta erudizione storica per svolgere questo lavoro.
Il disegno riportato in basso illustra quale sforzo sia richiesto per ridurre i procedimenti penali nei termini di una base di dati: non propone un modello esaustivo, poiché questo è ovviamente molto più complesso; ma è una semplificazione utile a spiegare i concetti di fondo.
Gli imputati e i processi sono "oggetti" diversi, hanno natura diversa, quindi i possibili dati associati a questi oggetti saranno diversi; le tre entità necessitano di essere salvate in tabelle distinte e ma collegate (in relazione) tra loro. I testimoni e i giudici sono esseri umani e quindi simili agli imputati, ma hanno caratteristiche e ruoli diversi all'interno del processo. Troveremo una tabella distinta per ogni ruolo, con i campi specifici. Per esempio, i giudici non fanno le testimonianze, quindi questo campo è assente nella tabella GIUDICI e gli imputati non fanno parte dello sistema giuridico, quindi nella tabella IMPUTATI non c’è informazione sulla corte. E possibile creare una relazione tra gli imputati e i testimoni per verificare se qualche imputato è testimone in un’altro processo.
Modello logico
Il passo successivo è la costruzione del modello logico. A questo stadio, il nostro schema viene perfezionato. Definiamo in modo più dettagliato tutti i campi per ogni tabella: il tipo del campo, il limite del contenuto espresso in caratteri e così via (non abbiamo ancora considerato il lavoro di riempimento delle tabelle - detto raccolta dati -, ma lo tratteremo in seguito). In questa fase indichiamo quali campi sono responsabili delle relazioni tra le tabelle e quale è la caratteristica cardinalità di queste relazioni; se uno a uno, uno a molti o molti a molti. Il modello logico richiede la stessa attenzione del modello concettuale, ad ogni passo dovremmo immaginare il futuro uso della base di dati, e provare ad applicare lo schema alle nostre fonti. Riprendiamo l'esempio della base di dati per i processi penali, il modello logico avrebbe dunque questa forma:
Questo modello è simile a quello concettuale, ma adesso risulta più completo, dettagliato e chiaro; in modo grafico sono opportunamente descritte tutte le relazioni tra le tabelle.
Modello fisico
Il modello fisico rappresenta il database già assemblato, con tutte le tabelle, i campi e le relazioni; che lavora all'interno di un disco rigido del computer, e lì, appunto, opera fisicamente. È la base di dati pronta all'uso, che rispecchia tutto ciò che è stato previsto. Ogni programma per la gestione delle basi di dati ha il suo modo specifico di creare modelli fisici (un esempio è mostrato nel video alla fine della pagina). Quando ci si accinge alla creazione di una base di dati è importante dedicare più tempo alla pianificazione, prendere una serie di fonti, schedarle e quindi testare il modello prima di dedicarsi a una raccolta dati maggiormente sistematica. Consigliamo di selezionare una piccola parte di tutte le fonti (l’1% se si tratta qualche migliaio) e caricarla nella base di dati che abbiamo creato: questa operazione aiuta a capire se il modello che abbiamo concepito funziona. Se le fonti sono nell’ordine delle centinaia e di breve entità, il consiglio è quello di testarne almeno il 3% o il 5%; se sono lunghe il 10%. I test ti permetteranno di creare successivamente un database flessibile, funzionale e che non ingeneri confusione. Il motivo di questa fase di test risiede nel fatto che, anche se conosciamo bene le nostri fonti e abbiamo speso abbastanza tempo per modellare la base di dati, quando andiamo a rappresentarle con tabelle e campi, scopriamo limiti e problemi che prima ci erano sfuggiti. Questo potrebbe avvenire anche solo alla fine del popolamento della base di dati e ciò rappresenterebbe ovviamente un bel problema. Dopo i primi test si raccomanda di cancellare i dati già inseriti, a meno che si sia verificato qualche errore. Il prossimo passo sarà quello di creare un breve manuale di caricamento dati per i colleghi con cui si collabora, soprattutto se ci sono molte persone coinvolte nel lavoro.
Bibliografia
- ↑ LUZZATI, Michele, «La reconstruction nominative et prosopographique de la population d'une ville médiévale: projet de constitution d'une banque de données pour l'histoire de Pise au XVe siècle», in Bollettino Storico Pisano, 54, 1985, pp. 225-236; GENET, Jean-Philippe, «Histoire, Informatique, Mesure», in Histoire & Mesure, 1, 1/1986, pp. 7-18.
| Citazione di questo articolo |
| Come citare: GIL, Tiago Luís. "Modello concettuale, logico e fisico". In: CLIOMATICA - Portale di Storia Digitale e ricerca. Disponibile in: https://lhs.unb.br/cliomatica/index.php?title=Modello_concettuale,_logico_e_fisico. il giorno: 30/10/2025. (Tradotto da Daria Mikhaylova) |
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