Mudanças entre as edições de "Archivi e biblioteche digitali"
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Gli archivi e le biblioteche digitali sono depositi immateriali, all’interno dei quali sono conservati e resi disponibili documenti digitali, siano essi nativi digitali o convertiti da originali analogici. | Gli archivi e le biblioteche digitali sono depositi immateriali, all’interno dei quali sono conservati e resi disponibili documenti digitali, siano essi nativi digitali o convertiti da originali analogici. | ||
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A differenza di biblioteche e archivi tradizionali, in molti casi, non hanno un riferimento fisico ma prendono vita e possono essere consultati esclusivamente tramite siti e piattaforme online. | A differenza di biblioteche e archivi tradizionali, in molti casi, non hanno un riferimento fisico ma prendono vita e possono essere consultati esclusivamente tramite siti e piattaforme online. | ||
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+ | La prima vera e propria definizione di ''biblioteca digitale'' è stata fornita da Christine Borgman nel 1993, che ha utilizzato questo concetto per definire la combinazione di: un servizio, un’architettura di rete, un insieme di risorse informative (dati numerici e testuali, immagini, video, documenti sonori, ecc.) e un insieme di strumenti per localizzare, recuperare e utilizzare le informazioni <ref> Christine Borgman, ''National electronic library report'', in ''Sourcebook on digital libraries: report for the national science foundation'', ed. Edward A. Fox. Blacksburg, 1993, p. 126-147.</ref>. | ||
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+ | Un’ulteriore definizione è stata fornita nel 2000 da William Y. Arms, che ha definito la biblioteca digitale come una collezione di informazioni digitali organizzate e servizi accessibili attraverso la rete <ref> William Y. Arms, ''Digital libraries Cambridge'', MA, London: MIT Press, 2000, cap. 7.</ref>. | ||
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+ | Nel 1999, C. Oppenheim e D. Smithson hanno introdotto una definizione simile, che pone l’enfasi sulle tecnologie digitali. Secondo i due, una biblioteca digitale è un servizio informativo, in cui tutte le risorse informative sono disponibili in formato digitale e le funzioni di acquisizione, archiviazione, preservazione, recupero e accesso sono realizzate attraverso l’uso di tecnologie digitali. | ||
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+ | Gli autori hanno utilizzato anche il termine ''hybrid library'' o ''biblioteca ibrida'', coniato da Chris Rusbridge nel 1998, per definire le biblioteche che, nella transizione al digitale, continueranno comunque a integrare i servizi tradizionali delle biblioteche con i nuovi servizi. | ||
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Edição das 05h44min de 18 de abril de 2021
3 minuti - per Vanessa Giusy Conti |
Gli archivi e le biblioteche digitali sono depositi immateriali, all’interno dei quali sono conservati e resi disponibili documenti digitali, siano essi nativi digitali o convertiti da originali analogici.
Si tratta, quindi, di un complesso di documenti, di qualsiasi natura e formato, prodotti e acquisiti durante lo svolgimento di una determinata attività. A differenza di biblioteche e archivi tradizionali, in molti casi, non hanno un riferimento fisico ma prendono vita e possono essere consultati esclusivamente tramite siti e piattaforme online.
Definizioni
Biblioteca digitale
Il termine più antico per definire una biblioteca che si avvale dell’utilizzo di tecnologie è stato coniato alla fine degli anni ‘90 ed è quello di electronic library o biblioteca elettronica.
Questo termine definisce una biblioteca automatizzata che utilizza ogni tipo di strumentazione elettronica necessaria al suo funzionamento, come calcolatori, pc e terminali.
L’aggettivo elettronica, infatti, non fa riferimento alle caratteristiche dei dati utilizzati ma si riferisce all’attrezzatura utilizzata per la lettura dei dati stessi, qualificando come inaccessibili documenti e servizi, in mancanza di adeguate apparecchiature.
La prima vera e propria definizione di biblioteca digitale è stata fornita da Christine Borgman nel 1993, che ha utilizzato questo concetto per definire la combinazione di: un servizio, un’architettura di rete, un insieme di risorse informative (dati numerici e testuali, immagini, video, documenti sonori, ecc.) e un insieme di strumenti per localizzare, recuperare e utilizzare le informazioni [1].
Un’ulteriore definizione è stata fornita nel 2000 da William Y. Arms, che ha definito la biblioteca digitale come una collezione di informazioni digitali organizzate e servizi accessibili attraverso la rete [2].
Nel 1999, C. Oppenheim e D. Smithson hanno introdotto una definizione simile, che pone l’enfasi sulle tecnologie digitali. Secondo i due, una biblioteca digitale è un servizio informativo, in cui tutte le risorse informative sono disponibili in formato digitale e le funzioni di acquisizione, archiviazione, preservazione, recupero e accesso sono realizzate attraverso l’uso di tecnologie digitali.
Gli autori hanno utilizzato anche il termine hybrid library o biblioteca ibrida, coniato da Chris Rusbridge nel 1998, per definire le biblioteche che, nella transizione al digitale, continueranno comunque a integrare i servizi tradizionali delle biblioteche con i nuovi servizi.
Bibliografia e sitografia
Citazione di questo articolo |
Come citare: GIUSY CONTI, Vanessa . "Archivi e biblioteche digitali". In: CLIOMATICA - Portale di Storia Digitale e ricerca. Disponibile in: https://lhs.unb.br/cliomatica/index.php?title=Archivi_e_biblioteche_digitali. il giorno: 6/02/2025. |
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