EVT

De Cliomatica - Digital History
Tempo di lettura 12 minuti - per Francesco Donzella


EVT (acronimo per Edition Visualization Technology) è un software progettato per la creazione, pubblicazione e navigazione di edizioni scientifiche digitali di testi manoscritti, sulla base di un testo codificato secondo lo standard TEI XML.

EVT è nato nel 2003 come risposta ai bisogni del progetto Digital Vercelli Book, relativo all’edizione digitale diplomatica completa con facsimile del Codex Vercellensis, un manoscritto medievale conservato nella Biblioteca e Archivio Capitolare di Vercelli [1].

Per questo fu pensato EVT in modo da avere un software contenente non solo l’edizione scientifica digitale, ma anche la redazione degli strumenti di corredo, estraibili dalle fonti in maniera semi-automatica in maniera più semplice rispetto che utilizzando le edizioni cartacee, mantenendo comunque un certo grado di usabilità anche per i non esperti.

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Il team di ricerca decise quindi di creare un nuovo strumento concepito appositamente per il progetto, per permettere la navigazione del Vercelli Book, fondamentale per le ricerche sulla lingua e letteratura anglosassone, impostandolo però su alcuni principi fondamentali:

  • La distribuzione come software open-source
  • L’uso di standard del Web (HTML, CSS; JavaScript) per renderlo multi-piattaforma.
  • Indipendente da uno specifico sistema operativo
  • La semplicità e l’intuitività per l’utente, la flessibilità per future modifiche o progetti.


Come funziona

EVT1 è basato intorno ai dati e al testo codificato, sfruttando un metodo simile a quello comune per convertire documenti TEI XML in HTML. Si applica un singolo foglio di stile al documento TEI XML che contiene la trascrizione del documento, facendo partire una catena di trasformazione XSLT 2.0, che crea una applicazione web con HTML5, CSS3 e JavaScript con architettura client-only. Un sistema semplice e user friendly a cui affidare i propri dati. L’architettura di EVT è inoltre modulare, dove un singolo foglio di stile chiamato evt_builder.xsl avvia una serie di trasformazioni XSLT chiamando a turno tutti gli altri moduli, che possono essere di due categorie: moduli che costruiscono il sito HTML e moduli che elaborano i file XML che estraggono il testo dall’edizione che si trova tra gli elementi <pb/>, marcatori di pagina, e lo formattano in base al livello di edizione. Inoltre EVT è modulare anche per fare in modo che se un componente non sarà più idoneo potrà essere sostituito con facilità.

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Innanzitutto EVT1 prevede il collegamento delle scansioni digitali del manoscritto originale con le parti di testo corrispondenti dell’edizione digitale.

Collegamento tra la scansione digitale del manoscritto e la parte di testo corrispondente

Inoltre EVT propone anche altre funzioni come il supporto per l’edizione diplomatica ed interpretativa, un motore di ricerca integrato, diagrammi SVG della struttura fascicolare (grazie a VisColl). Il primo prototipo di EVT è stato rilasciato nel Dicembre 2013.

Uno dei motori di ricerca integrato (c’è anche un bottone Search in basso che si può vedere nello screen precedente), con menù a tendina per scorrere il documento; nel menù a fianco vediamo anche la possibilità di cambiare tra edizione diplomatica ed interpretativa

Nel tempo EVT è cresciuto sviluppando diverse versioni, e supportando diverse edizioni digitali; ad esempio l’edizione digitale del Codice Pelavicino [1] è basata su EVT 1.3 (nato nel dicembre 2019), basato su XSLT2 e le tecnologie del web standard e aperte (come il suo antenato), ma con alcune funzioni specifiche.

Codice Pelavicino in EVT 1.3; notare nella barra in basso lo zoom e la ricerca integrata, mentre nella barra in alto la lente d’ingrandimento.

EVT 1.3 infatti presenta caratteristiche come il supporto per le traduzioni, per versi visualizzati come prosa, per la visualizzazione della struttura del manoscritto e la lente d’ingrandimento, che sono affidate a plugin jQuery, scelti fra quelli open source ben supportati per evitare incompatibilità future. Inoltre è possibile navigare all’interno del documento vedendo le miniature delle immagini del manoscritto originale.

Possibilità di navigare il manoscritto tramite miniature

Nascita di EVT2

Proprio la necessità di integrare altre caratteristiche ha portato alla luce i limiti di flessibilità di EVT1, portando il team di ricerca a pensare al suo successore, ovvero EVT2; la richiesta più importante era il supporto per edizioni critiche complesse, basate su tradizioni testuali caratterizzate da due o più testimoni.

EVT2 implementa il supporto per edizioni critiche complesse, potendo quindi confrontare due testimoni differenti

La base su cui si sviluppava EVT1, ovvero il codice XSLT2, era cresciuta in maniera considerevole, diventando però difficile da modificare, specialmente per i nuovi collaboratori, visto l’aumento di elementi grafici da gestire per configurare il layout. Questa operazione era diventata complessa da gestire, rendendo improbabile l’aggiunta di ulteriori funzionalità alla base di codice esistente senza avere complicazioni e rendere l’intera applicazione instabile.

Presentazione grafica di EVT2, con un gran numero di funzionalità che hanno portato a una modifica del codice esistente per permettere il corretto funzionamento dell’applicazione

La soluzione fu quindi rimodellare l’intera struttura software, per disporre di una flessibilità e modularità molto maggiori per sviluppare altre funzionalità; fu eliminata la catena di trasformazioni XSLT2, basando il nuovo framework di sviluppo sull’architettura MVC (Model View Controller), implementabile grazie al framework AngularJS, uno dei più utilizzati per lo sviluppo di applicazioni web a pagina singola.

La prima versione di EVT2 fu presentata nel Luglio 2016, mostrando le potenzialità di supporto di edizioni critiche multi-testimoniali, ricevendo poi alcune migliorie nel 2017. In particolare la prima versione presentava la scelta di riscrivere da zero l’intera base di codice, introducendo importanti novità nel layout dell’interfaccia utente. Il documento XML/TEI non viene trasformato in pagine HTML statiche da navigare, ma EVT2 salva i dati dell’edizione in una struttura JSON volatile che li rende disponibili al momento in cui devono essere visualizzati.


Sviluppi Futuri di EVT2

Le funzionalità descritte precedentemente sono perlopiù in via di completamento, ma ci sono tante altre richieste ed idee in fase di progettazione o di implementazione, come ad esempio:

  • Edizione integrata, o full digital edition, un’edizione digitale basata sulla trascrizione diplomatica di tutti i principali testimoni di un’opera e sulla scansione dei manoscritti e l’integrazione di questi dati con un’edizione critica. Una volta fatto ciò, il testo critico può essere messo in collegamento con le singole edizioni diplomatiche e con le immagini corrispondenti.
  • Note e commenti dell’utente; ad ora non è possibile con EVT usare queste funzioni. Sarebbe interessante anche far esportare le proprie note in un formato riutilizzabile.
  • Nuova architettura client-server, per poter condividere note con altri utenti; l’architettura client-only è un punto di forza per quanto riguarda la facilità con la quale si può pubblicare un’edizione sul web, ma dal punto di vista implementativo è un punto debole visto che l’elaborazione dati è affidata al client, causando rallentamenti dovuti a sovraccarico di operazioni o limiti alle funzionalità desiderate- Questa nuova architettura potrebbe essere compiuta durante una migrazione sul framework Angular2+, discendente di AngularJS.


Un esempio di utilizzo: il Codice Pelavicino

Prima di tutto rendere disponibile una edizione digitale permette di non usurare la fonte originale, che, essendo unica, deve essere preservata [2] ; inoltre la possibilità di unire l’immagine facsimile e la trascrizione del testo ha permesso al lettore un maggiore controllo sul lavoro dell’editore.I

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Oltre a sfruttare EVT, l’edizione digitale del Codice Pelavicino affianca un sito in Wordpress che presenta descrizioni dettagliate del codice e delle scelte editoriali effettuate (in maniera analoga a quanto avveniva nel cartaceo, con una corposa introduzione e un’appendice).

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La versione digitale del Codice Pelavicino in EVT ha portato all’arricchimento del software con nuove funzionalità; ad esempio l’aggiunta di mestieri e monete tra le named entities, evidenziando nel testo con colori diversi le varie tipologie di entità. Inoltre è stato creato un indice cronologico basandosi sulle date chiaramente espresse all’interno del codice, utilizzando i tag dell’XML.

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La soluzione di diversificare sito e area dell’edizione è stata scelta per dare spazio anche ad alcuni dati codificati che in EVT non sarebbero stati trattati con la giusta attenzione; ad esempio, per quanto riguarda l’aggiunta dell’indice cronologico in EVT sopra citata, c’erano alcuni problemi che portavano a forzature nel testo. Per consentire una consultazione altrimenti complicata internamente a EVT, la pubblicazione vera e propria della timeline è stata effettuata nel sito dell’edizione.

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E’ così possibile consultare i diversi eventi espressi nel manoscritto, marcati via XML, evidenziando anche la tipologia dell’evento.


Bibliografia e sitografia

  1. All’epoca l’analisi dello stato dell’arte sui software di visualizzazione fatta dai membri del team evidenziò l’inadeguatezza dei software disponibili, perché o dipendenti da uno specifico sistema operativo, o troppo complessi da usare in quanto troppo personalizzati su un progetto specifico, quindi richiedenti tempo e risorse per essere adattati alle necessità del DVB.
  2. Considerato che l’unica edizione a stampa del Codice Pelavicino, un manoscritto della seconda metà del XIII secolo conservante copia di documenti relativi alla Chiesa di Luni, risale al 1912, ed è lontana dagli attuali criteri di edizione critica di una fonte medievale, l’idea di “rinnovare” il codice passando a un’edizione digitale basata su immagini tramite EVT, codificando la trascrizione e mantenendo l’accesso a testo, immagini e strumenti di corredo, è sembrata l’idea migliore per preservare l’integrità della fonte medievale.



Citazione di questo articolo
Come citare: DONZELLA, Francesco . "EVT". In: CLIOMATICA - Portale di Storia Digitale e ricerca. Disponibile in: http://lhs.unb.br/cliomatica/index.php/EVT. il giorno: 1/06/2024.






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