LateX per gli umanisti

De Cliomatica - Digital History
Tempo di lettura 10 minuti - per Rocco Biondi


LateX è un linguaggio di markup creato da Leslie Lamport nel 1985 con il fine di preparare documenti digitali dall’alta qualità tipografica [1]. Non essendo un editor di testi, bensì un sistema di preparazione dei documenti il punto focale di LateX è il contenuto degli stessi e come questi vengono impaginati. Il risultato è ottenuto grazie alla flessibilità che un linguaggio di marcatura può offrire lasciando agli autori la mera scrittura del testo e ai designer la cura dell’impaginazione.

Per via della sua intrinseca natura assai duttile, è possibile utilizzare LateX anche al di fuori di tutti quegli ambiti in cui ne viene fatto largo uso come ad esempio quello ingegneristico, matematico, fisico, etc., o più in generale possiamo affermare che può prestarsi anche all’utilizzo in ambito umanistico. Grazie, infine, ad una pratica gestione della bibliografia, resa possibile da BibTeX, viene quotidianamente adottato in ambito accademico per la stesura di tesi e paper [2].

Come detto nel paragrafo precedente quindi, LateX si presta anche agli ambiti che esulano le scienze matematiche ed informatiche, come ad esempio può essere quello storico. Prima di chiarire tuttavia in che modo questo linguaggio possa venire in aiuto degli storici, è necessario chiarire quali sono quegli aspetti di sovra-struttura che lo rendono tanto adatto alla fisica quantistica quanto alla filologia baltica. In primis troviamo la coerenza di elementi testuali e grafici all’interno del documento, anche se a lavorarci ci sono più ricercatori contemporaneamente.

I riferimenti bibliografici

Una differenza sostanziale tra un documento matematico e uno di tipo storico risiede ad esempio nella quantità di note e di riferimenti bibliografici che possiamo trovare in uno scritto riguardante l’argomento di storia. È molto importante tanto per chi redige il documento quanto per chi lo andrà a leggere che si possano trovare “a colpo d’occhio” i riferimenti e le note al fine di valutare lo scritto. In aiuto dello storico viene quindi una delle sopracitate key-feature di LateX, cioè i riferimenti bibliografici semiautomatici di BibTeX. Vediamo ora un esempio di nota a piè di pagina [3]:

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Vediamo ora come viene realizzata una bibliografia e successivamente come questa verrà richiamato all’interno del documento

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Come viene visualizzato all’output

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Richiamo all’interno del documento LateX

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Esempio di documento umanistico con relativa bibliografia e riferimenti [4]

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Un esempio di bibliografia con BibTeX

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i cui elementi sono richiamabili all’interno del documento .tex con il comando \cite{einstein.

La linea del tempo

Un ulteriore strumento necessario allo storico è la linea del tempo e vi sono numerosi metodi per realizzarne una. Un risultato come quello sottostante [5] è possibile ottenerlo attraverso il codice contenuto all’interno del pacchetto chronosys che utilizza le librerie tikz per effettuare la resa grafica.

Linea del tempo realizzata con chronosys

La sintassi è assai semplice come vediamo nello snippet di codice che segue:

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Le possibilità di personalizzazione sono infinite e lasciano libera scelta allo storico sull’impatto grafico grazie alla possibilità di scegliere qualsiasi font, colore e di cambiare a piacimento le dimensioni del grafico.

Tuttavia, se si preferisse una soluzione di più semplice realizzazione ma con conseguente risultato minimale, nell’ottica di un lavoro storiografico, si potrebbe optare per il pacchetto chronology [6].

Linea del tempo realizzata con chronology
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Strumenti per edizioni critiche

Al fine di gestire manoscritti di filologia classica, come possono essere le edizioni critiche, è stato sviluppato il pacchetto manuscript [7]. Nell’esempio che segue vi è la trascrizione di alcuni documenti scritti a mano presso la biblioteca dell’università di Cambridge.

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Nell’esempio a fianco è possibile notare come ad ogni trascrizione sia assegnata una lettera alfabetica, il cui riferimento punta alla fonte originaria del manoscritto. All’interno della nota possiamo infine notare come vi siano degli appunti sulle condizioni dello scritto o sull’eventuale presenza di commenti.

Strumenti per la composizione tipografica

La composizione tipografica è la pratica di accostare e sistemare i caratteri e i bianchi tipografici per la riproduzione a stampa di un testo scritto. Questo avveniva e avviene ancora tutt’oggi grazie ad artigiani che portano ancora avanti quest’antica tradizione. Nell’era del digitale, tuttavia, con l’avvento dei word-processor vi è stata una naturale evoluzione in tal senso, con la trasposizione di questo procedimento nei documenti redatti al computer. In lateX, il pacchetto Technica [8], assurge per l’appunto al compito di fornire un typesetting per gli umanisti. Gli applicativi che mette a disposizione il pacchetto sono innumerevoli e per comodità qui ne citeremo solo alcuni.

  • Numerazione delle strofe
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  • Un elemento assai utile presente in linguaggi come XML[9] e standardizzato dalla TEI [10] è la milestone, cioè un punto limite che separa qualsiasi tipo di sezione di un testo. In genere, ma non necessariamente, indica un punto in cui la modifica non è rappresentata da un elemento strutturale.
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Nell’esempio a fianco possiamo notare come i diversi blocchi del testo siano differenziati da numeri, le milestone per l’appunto.

Redigere un documento in LateX, gli approcci

Come appurato precedentemente, LateX è un linguaggio di marcatura e come buona parte dei linguaggi informatici necessita un editor di testo che ne evidenzi le parti importanti e di un compilatore che trasformi il contenuto dello stesso in un output leggibile a tutti. Questa premessa si rende necessaria dal momento che in questa sezione si analizzeranno due diversi approcci per la redazione di un documento.

  • È possibile installare LateX su qualsiasi piattaforma (Windows, Linux o Mac), magari attraverso un fork [11] come MikTeX [12] che comprenderà nell’installazione l’editor TexWorks [13].
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  • La piattaforma di lavoro collaborativa Overleaf è d’altro canto la soluzione ormai più preferita sia da chi è un utente esperto di LateX, sia da coloro che per la prima volta si approcciano a questo linguaggio. Il servizio, reso disponibile gratuitamente a questo indirizzo, è la soluzione più veloce ed intuitiva anche per neofiti, dal momento che non prevede nessun tipo di installazione ma mette altresì a disposizione fin dall’inizio tutto ciò di cui si può aver bisogno per la stesura del proprio documento. Tra i vantaggi è necessario citare la possibilità di lavorare contemporaneamente con più persone (opzione che prevede però la necessità di un abbonamento mensile) e la vasta gamma di template predefiniti da cui partire.
Screenshot di Overleaf


Bibliografia e sitografia

  1. https://www.latex-project.org/about/ Visitato il 26.11.2020
  2. https://www.enago.com/academy/latex-is-it-the-standard-for-scientific-document-preparation/ Visitato il 26.11.2020
  3. https://it.overleaf.com/blog/Using-LaTeX-as-a-Historian-2013-03-02 Visitato il 27.11.2020
  4. https://www.overleaf.com/learn/latex/bibliography_management_with_bibtex Visitato il 27.11.2020
  5. https://ctan.org/pkg/chronosys Visitato il 27.11.2020
  6. CTAN: /tex-archive/macros/latex/contrib/chronology Visitato il 15.01.2021
  7. biblatex-manuscripts-philology-example.pdf (garr.it) Visitato il 17.01.2021
  8. CTAN: Package Technica (https://ctan.org/pkg/technica) Visitato il 17.01.2021
  9. Metainguaggio per la definizione di linguaggi di markup, basato su un meccanismo sintattico in grado di controllare il signifaticato degli elementi contenuti all’interno di un testo.
  10. Text Encoding Initiative, organo nato nel 1987 per sviluppare, mantenere e promulgare metodi di encoding del testo per le scienze umanistiche dei testi elettronici.
  11. Versione alternativa all’originale creata dalla community al fine di espandere e migliorare quella di partenza
  12. Home (miktex.org) Visitato il 17.01.2021
  13. TeXworks (http://www.tug.org/texworks/) Visitato il 17.01.2021



Citazione di questo articolo
Come citare: BIONDI, Rocco . "LateX per gli umanisti". In: CLIOMATICA - Portale di Storia Digitale e ricerca. Disponibile in: http://lhs.unb.br/cliomatica/index.php/LateX_per_gli_umanisti. il giorno: 7/06/2024.






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