Strumenti per la creazione di una genealogia

De Cliomatica - Digital History
Tempo di lettura 8 minuti - per Federica Barsotti


Archivi e metodi di ricerca

La ricerca dei dati anagrafici di una persona deve partire da un luogo (sia esso di nascita, di morte o dove si è sposata), da un anno (di nascita, di morte o quando si è sposata) e dalla relazione di consanguineità o affinità con il parente più prossimo o di cui se ne conosce il nome[1]. Con queste informazioni di base, si procede a ritroso o in avanti nella ricerca dei legami di parentela (dai figli ai genitori, ai nonni, ai bisnonni etc…) [2]. Gli archivi in cui cercare le fonti sono i registri parrocchiali, i cui archivi sono consultabili di norma presso l’Archivio Diocesano (o in alternativa l'archivio della parrocchia), e l’anagrafe di stato civile presso il Comune della propria città.

I registri parrocchiali[3] rappresentano la prima forma nota di registro anagrafico in Europa. Attestati sporadicamente già nel XIV secolo, soprattutto in relazione ai battesimi, vennero resi obbligatori dal Concilio di Trento (1563). Si tratta di libri manoscritti – o misti con parte del testo a stampa – che raccolgono i dati relativi a battesimi, matrimoni e funerali officiati in una parrocchia. Costituiscono una fonte primaria di grande importanza per lo studio delle comunità italiane di età moderna e contemporanea. Nati per tenere traccia dei sacramenti dei credenti delle parrocchie, i registri oggi costituiscono un patrimonio prezioso – ancorché di difficile uso – per ricerche di tipo storico, demografico e genealogico. L’Archivio Diocesano conserva, di norma, gli esemplari dei registri parrocchiali e poi a seguire la registrazione dei documenti riguardanti i sacramenti della Chiesa (battesimo, comunione, cresima, matrimonio e morte) e tutti gli atti che documentano uno stato o variazione di una condizione (dispense e pubblicazioni di matrimonio, stato delle anime e stati liberi etc…).

Lo Stato Civile[4] riguarda invece le registrazioni di nascite, morti e matrimoni, di cui l’anagrafe registra i movimenti della popolazione, le residenze, le immigrazioni ed emigrazioni, le liste elettorali e la leva; nasce con il primo censimento nazionale del 1861, necessario per le liste elettorali, ma negli anni successivi le registrazioni comunali per i movimenti demografici non furono obbligatorie, quindi non sono una fonte documentaria completa. A sostituzione dello Stato Civile, fino al 1871 (prima legge che rende l’anagrafe obbligatoria), vi erano gli stati delle anime, dei registri con liste di fedeli che venivano compilate dai parroci, in modo sistematico dal Cinquecento, e che comprendevano nascite, morti e matrimoni.

Altra fonte di notizie, per le regioni meridionali, è il Catasto Onciario[5], un documento di carattere demografico e fiscale introdotto nel Regno di Napoli nel 1750; questo tipo di fonte documentaria ci dà la descrizione dei componenti di quello che oggi chiameremmo nucleo familiare, ossia delle persone che vivevano sotto lo stesso tetto, unite da stretti rapporti di parentela. Oltre ai beni posseduti nel documento sono indicati il nome, l’età ed il lavoro che svolgeva il capofamiglia, della moglie e di tutti colore presenti nel nucleo familiari al momento del riempimento dell’atto. Purtroppo a causa di terremoti, guerre, alluvioni ed altri disastri naturali e antropici, molti di questi archivi sono andati distrutti; per questo motivo alcune diocesi hanno provveduto a raccogliere gli archivi parrocchiali più antichi in quelli Diocesani, anche se alcune Diocesi li hanno concessi agli Archivi di Stato di cui abbiamo già parlato in precedenza, o addirittura li hanno separati e consegnati agli Archivi Comunali, rendendo più difficoltosa la ricerca.

Non sempre bastano i documenti raccolti per ricostruire una genealogia, anzi, molto spesso, essendo questi dati contrastanti tra di loro o incompleti (quali date, varianti del nome, date contraddittorie, relazioni incerte ed omonimie etc…), è necessario saperli interpretare e conoscere la storia del luogo in cui sono stati raccolti, così da poter collegare i pezzi e avere le informazioni per cercare quelle mancanti.

Risorse Digitali

Con la nascita del World Wide Web, oltre che alle ricerche documentaristiche e quindi ad un lavoro lungo e impegnativo, per non parlare della fatica fisica della ricerca dovuta ai diversi luoghi di consultazione, si sono sviluppati anche degli archivi digitali consultabili, non tutti gratuitamente, che ci permettono di accorciare i tempi di ricerca. Non sempre però le informazioni, soprattutto quelle datate prima del web (1991), sono state digitalizzate, sia per motivi relativi alla difficoltà di inserimento, che per motivi organizzativi e di aggiornamento dei dati.

Ci sono però dei siti web consultabili e aperti al pubblico, che nel caso della mancata digitalizzazione possono facilitare la ricerca degli archivi, come ad esempio:

  • BeWeb [1] (Beni ecclesiastici in Web): è il sito web per la ricerca delle biblioteche e archivi dello Stato della chiesa sul territorio italiano, portato avanti dalle diocesi italiane e dagli istituti culturali ecclesiastici sui beni di loro proprietà. Vi si possono trovare informazioni su fondi consultabili, orari, sede etc…
  • AICE [2] (Anagrafe per gli Istituti Culturali Ecclesiastici): nasce per dare visibilità agli archivi, biblioteche e musei ed ai relativi servizi erogati; interessanti per una ricerca genealogica sono gli archivi, in cui sono ricercabili gli stati delle anime.


Numerosi sono i progetti di pubblicazione di genealogie disponibili sul World Wide Web.


Bibliografia e sitografia

  1. Linee guida tratte dal sito dell’Associazione Araldica Genealogica Italiana. «Le fonti per la ricerca genealogica», in Associazione Araldica Genealogica Italiana, URL: < https://www.aagi.it/genealogia/ricerca-genealogica/ > [consultato 17 luglio 2021].
  2. «Beni archivistici, Come – Gli strumenti e le ricerche: ricerche genealogiche», in BeWeb, URL: < https://www.beweb.chiesacattolica.it/beniarchivistici/aggregatore/19/Come+-+Gli+strumenti+e+le+ricerche+%3A+Ricerche+genealogiche >[consultato 17 luglio 2021].
  3. «Le fonti per la ricerca genealogica», in Associazione Araldica Genealogica Italiana, URL: < https://www.aagi.it/genealogia/ricerca-genealogica/ > [consultato 17 luglio 2021].
  4. «La ricerca genealogica, Lo stato civile», in Portale Antenati, URL: < http://www.antenati.san.beniculturali.it/ricerca-genealogica/le-fonti-genealogiche-negli-archivi-di-stato/ > [consultato 17 luglio 2021].
  5. «Le fonti per la ricerca genealogica», in Associazione Araldica Genealogica Italiana, URL: < https://www.aagi.it/genealogia/ricerca-genealogica/ > [consultato 17 luglio 2021].



Citazione di questo articolo
Come citare: BARSOTTI, Federica . "Strumenti per la creazione di una genealogia". In: CLIOMATICA - Portale di Storia Digitale e ricerca. Disponibile in: http://lhs.unb.br/cliomatica/index.php/Strumenti_per_la_creazione_di_una_genealogia. il giorno: 29/06/2024.






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