Mudanças entre as edições de "Videogiochi come Digital History"

De Cliomatica - Digital History
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Un secondo collegamento tra la pubblic history e i videogame avviene nei gruppi di confronto su internet.
 
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Infatti il tema della storia nei videogiochi interessa molti appassionati che si scambiano opinioni e discussioni nei forum del videogame criticando o elogiando le scelte dei creatori e la rappresentazione nel passato che ne è uscita. Ci sono comunity, portali, gruppi social, canali youtube, podcast <ref> Si vedano: History Respawned - YouTube [https://www.youtube.com/channel/UCyx1mPZXobOxCyzO2CwmDZA] > ; < Gaming the Past | historical video games in the classroom and beyond [https://gamingthepast.net/], HistoriaGames - Le site des jeux vidéo historiques et de l'Histoire (histogames.com) [https://www.histogames.com/index.php], http://www.historialudens.it/; https://www.playthepast.org/?p=6633; https://playingwithpast.wordpress.com/ [consultati il 9 luglio 2021].</ref> fatti da appassionati e accademici che permettono luoghi di discussione e analisi dei giochi storici con creatori, videogiocatori, docenti di storia. Quando il software lo permette è anche possibile vedere creazioni (MOD)  da parte della community che vanno a modificare il gioco. Capita che queste mod riambientino il gioco in un’altra epoca o apportino un numero maggiore di contenuti che i modder ritengono più storicamente acurati, in base ai propri studi e alle proprie convinzioni. Con le mod quindi la comunity rinegozia l’equilibrio e i compromessi che gli sviluppatori originali avevo scelto tra sistema evocativo del passato e gameplay coinvolgente <ref> McCALL, Jeremiah, Video Games as Participatory Public History, in DEAN, David (ed.), ''A Companion to Public History'', Chichester, John Wiley & Sons, 2018, pp. 405-416.</ref>.
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Ad esempio per il gioco ''Medieval 2 Total war'' ci sono parecchie mod della comunity che portano il gioco nel rinascimento italiano, nell’antica roma, nelle americhe. 
 
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Edição das 18h20min de 2 de setembro de 2021

Tempo di lettura 6 minuti - per Anders Moles


Fare storia digitale vuol dire fare interpretazioni, analisi e rappresentazioni della storia in modo qualitativamente diverso dagli strumenti classici grazie all’uso di strumenti digitali [1].

Il videogioco mostra in modo qualitativamente diverso, rispetto a un libro, una rappresentazione mediata del passato e come per un libro, questa rappresentazione è mediata dal lavoro degli autori dai loro studi, dalle loro scelte, dal loro background. Quindi possono essere considerati una forma di Digital History.

Le potenzialità dei videogiochi moderni come strumenti di comunicazione storica ci sono soprattutto perché i videogiochi moderni sono una ibridazione di tanti media che presi singolarmente sono accettati come strumenti di comunicazione storica e vengono accettati anche come fonti storiche primarie e secondarie (Cinema, Pittura, Narrazioni Teatrali, scultura, musica).

Giochi e Videogiochi Come Forma di digital pubblic History

Rispetto ad altri media un videogioco ha in più la caratteristica di una forte interattività: le partite a un gioco non saranno mai esattamente uguali a un’altra. anche nei giochi più guidati, dove la narrazione procede per binari, un giocatore ha sempre una libertà personale con l’interazione con l’ambiente e tempi diversi per il completamento della partita. Anche il messaggio storico che viene recepito è quindi diverso da giocatore in giocatore. Questa proprietà rende il gioco problematico per la Pubblic History, dato che il pubblico alla fine della partita ha idee diverse su uno stesso argomento se non viene guidato in modo corretto all’interpretazione della partita. Per questo motivo è bene che un public historian quando collabora alla creazione di un gioco pensi anche a schede e attività pre e post gioco in modo da poter permettere ai giocatori una metariflessione su quello che hanno appena giocato [2].

I game designer quando creano un gioco di storia hanno a tutti gli effetti il ruolo di public historians e quindi il game design è una delle modalità con cui si può fare e comunicare la public History. Reltà come quella di Wearemuesli ad esempio creano giochi facendo collaborare creatori e pubblic historians [3] per creare titoli che possano adattarsi al meglio negli eventi di pubblic history(manifestazioni, musei, lezioni) [4].

I videogiochi ad ambientazione storica fino ad ora sono stati una forma di pubblic hystory, visto che i videogiochi con ambientazione storica non vengono creati solo da esponenti del mondo della ricerca storica. Nella maggioranza dei videogiochi il passato è idealizzato, più simile ai luoghi comini e scolastici che alle nuove interpretazioni storiografiche, nei giochi il pubblico trova proprio l’idea del passato che è più diffusa tra il pubblico comune. Ad esempio con divisioni nette tra buoni e cattivi nella seconda guerra mondiale dove i nazisti sono molto spesso il male assoluto e caratterizzati come subumani [5]. Può capitare che vengano assunti consulenti storici ma alla fine le scelte sulla realizzazione del prodotto finale vengo fatte da non addetti al settore dato che bisogna cercare un compromesso con l’intrattenimento.

Un secondo collegamento tra la pubblic history e i videogame avviene nei gruppi di confronto su internet.

Infatti il tema della storia nei videogiochi interessa molti appassionati che si scambiano opinioni e discussioni nei forum del videogame criticando o elogiando le scelte dei creatori e la rappresentazione nel passato che ne è uscita. Ci sono comunity, portali, gruppi social, canali youtube, podcast [6] fatti da appassionati e accademici che permettono luoghi di discussione e analisi dei giochi storici con creatori, videogiocatori, docenti di storia. Quando il software lo permette è anche possibile vedere creazioni (MOD) da parte della community che vanno a modificare il gioco. Capita che queste mod riambientino il gioco in un’altra epoca o apportino un numero maggiore di contenuti che i modder ritengono più storicamente acurati, in base ai propri studi e alle proprie convinzioni. Con le mod quindi la comunity rinegozia l’equilibrio e i compromessi che gli sviluppatori originali avevo scelto tra sistema evocativo del passato e gameplay coinvolgente [7].

Ad esempio per il gioco Medieval 2 Total war ci sono parecchie mod della comunity che portano il gioco nel rinascimento italiano, nell’antica roma, nelle americhe.


Bibliografia e sitografia

  1. KEE, Kevin, COMPEAU, Timothy, Seeing the past with computers: Experiments with augmented reality and computer vision for history. (Digital humanities), Ann Arbor, University of Michigan Press, 2019.
  2. LIGABUE, Andrea, Didattica ludica: Competenze in gioco, Trento, Erickson, 2020.
  3. URL: < https://www.wearemuesli.it/ > [consultato il 2 settembre 2021].
  4. WebTrek, We Are Müesli tra narrazione e interazione - Intervista, 21 giugno 2017, URL: < https://www.webtrek.it/2017/06/we-are-muesli-intervista/ > [consultato il 9 giugno 2021].
  5. RUOCCO, Carmine Christian, «La narrazione della guerra nei videogiochi», in Didattica della storia – Journal of Research and Didactics of History, 2, 2020, pp. 396-412.
  6. Si vedano: History Respawned - YouTube [1] > ; < Gaming the Past | historical video games in the classroom and beyond [2], HistoriaGames - Le site des jeux vidéo historiques et de l'Histoire (histogames.com) [3], http://www.historialudens.it/; https://www.playthepast.org/?p=6633; https://playingwithpast.wordpress.com/ [consultati il 9 luglio 2021].
  7. McCALL, Jeremiah, Video Games as Participatory Public History, in DEAN, David (ed.), A Companion to Public History, Chichester, John Wiley & Sons, 2018, pp. 405-416.



Citazione di questo articolo
Come citare: MOLES, Anders . "Videogiochi come Digital History". In: CLIOMATICA - Portale di Storia Digitale e ricerca. Disponibile in: http://lhs.unb.br/cliomatica/index.php/Videogiochi_come_Digital_History. il giorno: 1/07/2024.






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