Mudanças entre as edições de "LateX per gli umanisti"

De Cliomatica - Digital History
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Edição das 22h35min de 19 de abril de 2021

Tempo di lettura 5 minuti - per Rocco Biondi


LateX è un linguaggio di markup creato da Leslie Lamport nel 1985 con il fine di preparare documenti digitali dall’alta qualità tipografica [1]. Non essendo un editor di testi, bensì un sistema di preparazione dei documenti il punto focale di LateX è il contenuto degli stessi e come questi vengono impaginati. Il risultato è ottenuto grazie alla flessibilità che un linguaggio di marcatura può offrire lasciando agli autori la mera scrittura del testo e ai designer la cura dell’impaginazione.

Per via della sua intrinseca natura assai duttile, è possibile utilizzare LateX anche al di fuori di tutti quegli ambiti in cui ne viene fatto largo uso come ad esempio quello ingegneristico, matematico, fisico, etc., o più in generale possiamo affermare che può prestarsi anche all’utilizzo in ambito umanistico. Grazie, infine, ad una pratica gestione della bibliografia, resa possibile da BibTeX, viene quotidianamente adottato in ambito accademico per la stesura di tesi e paper [2].

Come detto nel paragrafo precedente quindi, LateX si presta anche agli ambiti che esulano le scienze matematiche ed informatiche, come ad esempio può essere quello storico. Prima di chiarire tuttavia in che modo questo linguaggio possa venire in aiuto degli storici, è necessario chiarire quali sono quegli aspetti di sovra-struttura che lo rendono tanto adatto alla fisica quantistica quanto alla filologia baltica. In primis troviamo la coerenza di elementi testuali e grafici all’interno del documento, anche se a lavorarci ci sono più ricercatori contemporaneamente.

I riferimenti bibliografici

Una differenza sostanziale tra un documento matematico e uno di tipo storico risiede ad esempio nella quantità di note e di riferimenti bibliografici che possiamo trovare in uno scritto riguardante l’argomento di storia. È molto importante tanto per chi redige il documento quanto per chi lo andrà a leggere che si possano trovare “a colpo d’occhio” i riferimenti e le note al fine di valutare lo scritto. In aiuto dello storico viene quindi una delle sopracitate key-feature di LateX, cioè i riferimenti bibliografici semiautomatici di BibTeX. Vediamo ora un esempio di nota a piè di pagina [3]:

InBiondi1.png

Vediamo ora come viene realizzata una bibliografia e successivamente come questa verrà richiamato all’interno del documento

InBiondi2.png

Come viene visualizzato all’output

InBiondi3.png

Richiamo all’interno del documento LateX

InBiondi4.png

Esempio di documento umanistico con relativa bibliografia e riferimenti[4]

InBiondi5.png

InBiondi6.png

Un esempio di bibliografia con BibTeX

InBiondi7.png

i cui elementi sono richiamabili all’interno del documento .tex con il comando \cite{einstein.

La linea del tempo

Un ulteriore strumento necessario allo storico è la linea del tempo e vi sono numerosi metodi per realizzarne una. Un risultato come quello sottostante [5] è possibile ottenerlo attraverso il codice contenuto all’interno del pacchetto chronosys che utilizza le librerie tikz per effettuare la resa grafica.

Linea del tempo realizzata con chronosys

La sintassi è assai semplice come vediamo nello snippet di codice che segue:

InBiondi9.png


Bibliografia e sitografia



Citazione di questo articolo
Come citare: BIONDI, Rocco . "LateX per gli umanisti". In: CLIOMATICA - Portale di Storia Digitale e ricerca. Disponibile in: http://lhs.unb.br/cliomatica/index.php/LateX_per_gli_umanisti. il giorno: 30/09/2024.






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