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I SUONI DEL CAFFÈ

De Cliomatica - Digital History
Tempo di lettura 4 minuti - per Andrea Failla


Il caffè è una bevanda conosciuta e apprezzata in tutto il mondo, non solo per il gusto intenso e deciso che la caratterizza, ma anche per le sue proprietà benefiche ed energetiche – nonché per i numerosi impieghi della caffeina in ambito medico. Nel corso del tempo ha riscontrato una rapida diffusione, fino a diventare, nel XX secolo, il terzo più grande commercio mondiale dopo quelli dei cereali e dello zucchero.


Le origini del caffè

Fig. 1. Chicchi di caffè della varietà Arabica.'
Il caffè è una bevanda ottenuta dalla macinazione dei semi di alcuni alberi tropicali appartenenti alla famiglia della Coffea. Le prime tracce dell’impiego della Coffea per produrre una bevanda risalgono all’Etiopia dell’ultimo medioevo: pare infatti che proprio gli Etiopi portarono il caffè fino in Medio Oriente, nell’attuale Yemen, in occasione di alcune campagne militari. Già nel Cinquecento, poi, in quella che oggi è l’Arabia Saudita sorsero le prime caffetterie, ovvero dei luoghi in cui ci si poteva riunire e consumare il caffè in compagnia. Non è un caso che a fare largo uso del caffè furono proprio i popoli islamici: dal momento che il Corano vietava l’uso di alcolici, la nuova bevanda venne sostituita al vino – il che le valse il nome di “vino d’Arabia”. Inoltre, mentre l’alcol era considerato dannoso per le sue proprietà inibenti, il caffè stimolava arguzia e coraggio, era in grado di allontanare il sonno ed aveva proprietà afrodisiache. Nel Settecento, infine, il caffè giunse in Europa. A cavallo tra i due secoli, infatti, si potevano già contare oltre tremila caffetterie solo nel Regno Unito e oltre quattromila in tutta la Francia. Nel Settecento, questi luoghi d’incontro divennero le culle culturali del continente: davanti a un caffè, gli intellettuali europei trovavano terreno fertile per il confronto, lo scambio di idee e opinioni, e per il dibattito politico. La centralità delle caffetterie fu tale che anche la letteratura non poté fare a meno di esaltarle come nuovo cardine sociale. Carlo Goldoni, per esempio, attento osservatore della società veneziana, aveva ambientato proprio in questi luoghi alcune delle sue commedie più celebri, come La vedova scaltra, L’avvocato veneziano e La buona moglie, fino a far diventare la caffetteria il perno delle vicende in La bottega del caffè. Le commedie goldoniane descrivono perfettamente i mutamenti sociali della Venezia del Settecento e come proprio le caffetterie – e il caffè – ne avessero incoraggiato la polarizzazione degli attori sociali. Il popolo, infatti, era solito riunirsi nelle taverne a bere il vino, mentre gli aristocratici sorseggiavano cioccolata nei salotti; la nuova classe borghese, composta perlopiù da artisti, mercanti e artigiani, aveva dunque trovato nelle caffetterie il luogo d’incontro ideale e nel caffè un simbolo distintivo.

Col tempo, il caffè si è legato indissolubilmente alla società e alla cultura italiana, e ne è tuttora uno dei simboli più riconosciuti. Ciò è sicuramente dovuto all’invenzione della macchina per l’espresso ad opera di Angelo Moriondo, che gli permise di produrre caffè in un tempo ridotto rispetto alla tradizionale preparazione a pressione, soddisfacendo così le ingenti richieste dei clienti del suo celebre bar torinese. In seguito, nel 1933, Alfonso Bialetti brevettò la sua famosa moka, che divenne presto un’icona della cultura caffearia italiana a livello mondiale. Grazie alla moka, infatti, il caffè entrò nelle case della maggior parte degli italiani divenendo, oltre che un importante rito sociale, anche parte integrante della vita domestica.


Il valore sociale del caffè

Bibliografia e sitografia




Citazione di questo articolo
Come citare: FAILLA, Andrea . "I SUONI DEL CAFFÈ". In: CLIOMATICA - Portale di Storia Digitale e ricerca. Disponibile in: http://lhs.unb.br/cliomatica/index.php/I_SUONI_DEL_CAFF%C3%88. il giorno: 30/09/2024.






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