Creazione di siti di storia

De Cliomatica - Digital History
Tempo di lettura 8 minuti - per César Kieling (tradotto da Jacopo Bassi)


Creare un sito web di storia non è un'operazione così differente da quella di scrivere e modificare (bene) un libro di storia. Dobbiamo pensare, prima di tutto, che stiamo preparando contenuti per persone che sono interessate, per qualche curiosità o motivazione professionale ai temi e ai problemi oggetto di uno studio storico. Sappiamo che l'argomento principale di un libro è annunciato nel titolo o nel sottotitolo di copertina. Allo stesso modo, un motore di ricerca come Google individua l'oggetto principale di un sito web nel titolo - che viene scelto per essere visualizzato nella parte superiore della finestra del browser e che comparirà come collegamento nel risultato di una ricerca su di un particolare argomento storico. In una grande biblioteca o libreria, guarderemmo alle copertine e al dorso di diversi libri organizzati secondo differenti suddivisioni: storia economica, storia antica, storia della scienza, solo per citarne alcune tra le tanti possibili. Questo viene fatto in una biblioteca o in una libreria attraverso strumenti di lettura rapida come cataloghi, abstract e parole chiave, mentre i ricercatori su Internet interpretano gli argomenti più rilevanti di un sito web come quelli che compaiono tra i link e i metatags. E tra tutti i libri disponibili, anche quando scegliamo un libro per soddisfare la nostra sete di conoscenza, non sempre siamo interessati a tutto in quel preciso momento. Se facciamo ricerche sulla rivoluzione industriale, probabilmente la troveremo sui libri di storia economica, storia contemporanea, storia dell'Inghilterra, ma probabilmente non ci aiuterà leggere immediatamente pagine e pagine sulla storia economica dall'antichità fino alla rivoluzione industriale. In questo ci aiuterà molto, poter contare su libri ben strutturati in capitoli, con titoli e sottotitoli che costituiscano un buon riassunto: quello che su un sito web saranno i titoli di pagina, i sottotitoli di blocchi di testo e menu che ci permettono di navigare tra gli argomenti principali di un sito web.

Alcuni libri ci aiutano anche attraverso gli indici delle immagini, delle tabelle, delle mappe, dei grafici, ecc. Su Internet, per trovare immagini di caldaie o telai della rivoluzione industriale, o grafici sulla produzione e l'occupazione, i motori di ricerca dipendono dalle immagini con nomi di file o con campi di descrizione che rispondono alla ricerca effettuata.

Troveremo anche libri con indici analitici che permettono di andare direttamente alle pagine che trattano del treno come di innovazione tecnica, come di un mezzo di trasporto in espansione o, ancora, che sostengono può essere considerato alla stregua di un acceleratore della comunicazione fra l'umanità. Su un sito web possiamo farlo con la funzionalità dei tag, che ci permettono di elencare tutte le pagine su cui viene affrontato l'argomento treni e in che modo. Anche i tag cloud possono mostrarci quanto un determinato argomento sia ricorrente.

Infine, che sia alle prese con un libro o con un sito web, il lettore ha sempre la possibilità di sfogliare le pagine che ha scelto di leggere con maggiore attenzione. Per aiutare il lettore e tenere vivo il suo interesse, in entrambi i media un buon formato aiuta molto: grassetto, corsivo, caselle di evidenziazione, sottotitoli, immagini e didascalie pertinenti e interessanti non solo aiutano a mantenere desta l'attenzione del lettore, ma sono d'ausilio anche agli utenti per identificare meglio sezioni significative per le loro specifiche ricerche.

Giungiamo quindi a marcare una differenza importante: mentre il lettore umano identifica visivamente i formati che identificano i titoli e le enfasi nel testo, i motori di ricerca che operano su Internet si basano principalmente sui codici di formattazione HTML. Ma ciò non significa che sia necessario padroneggiare questi codici in quanto esistono risorse che consentono di costruire siti Web e pagine in modo semplice per chi non sa nulla o sa molto poco di questi codici e in modo ancor più rapido ed efficace per chi ha più esperienza. Ecco alcuni esempi:

Omeka

Omeka è un CMS (Content Management System) gratuito e open-source ideato e realizzato dal Roy Rosenzweig Center for History and New Media presso la George Mason University di Fairfax, Virginia. L’obiettivo della piattaforma è rispondere all’esigenza di gestione di contenuti multimediali con opportuna e corretta metadatazione, senza l’ausilio di software esterni. Questa peculiarità rende Omeka una piattaforma di creazione di siti web dinamici particolarmente utile per l’implementazione di archivi digitali, collezioni ed esposizioni online di carattere storico.


Wordpress

È il sistema di gestione dei contenuti basato sul CMS attualmente più diffuso. Guida nella creazione di siti e pagine con un codice pulito e ben strutturato, aiutando sia la velocità di caricamento dei siti che il loro posizionamento nelle ricerche. È disponibile su https://wordpress.com/ oppure può essere installata sul proprio sito attraverso wordpress.org. Ideale per siti web in formato blog, che elencano i post pubblicati dal più recente al più vecchio. È possibile aggiungere funzionalità extra con plug-in sviluppati da programmatori e designer di tutto il mondo.

Wix

Servizio online che si basa sulla realizzazione di siti web trascinando e rilasciando blocchi di contenuto. Consente di controllare - almeno inizialmente - l'aspetto visivo del sito Web in maniera più rapida; è possibile pubblicare anche su un dominio esterno. Vi è inoltre la possibilità di acquistare funzionalità aggiuntive a pagamento.

Joomla

Sebbene attualmente non raggiunga i numeri di Wordpress, è il secondo sistema di gestione dei contenuti più impiegato. Il suo approccio è più indirizzato alla creazione di portali, offre più opzioni di controllo e personalizzazione di gruppi di pagine per scopi specifici, come la creazione di pagine di notizie, testi firmati da collaboratori, voci, ecc. Disponibile su https://www.joomla.org

Adobe Sites

Servizio online per creare siti web con un approccio portfolio, che dà risalto a immagini e video. Si integra con la rete dei portafogli Behance, consentendo di inserire contenuti creati dal singolo autore così come dai gruppi di lavoro a cui prende parte. Permette anche la pubblicazione in un dominio esterno.

Google Sites

Google Sites è un’applicazione web che consente la creazione del proprio sito Web online senza necessariamente avere competenze nel campo della programmazione e della progettazione. Il progetto è nato dall’azienda produttrice di software JotSpot, fondata da Joe Kraus e Graham Spencer, e acquisita da Google nell’ottobre 2006. La strategia adottata è quella di mettere a disposizione una piattaforma all-in-one, in cui gli utenti gestiscono tutti gli aspetti principali del sito senza ricorrere a programmi o plugin. Mostrare il proprio lavoro è semplice, grazie alla facilità di accesso ai contenuti di Google Workspace, sia esso un file di Documenti o un calendario condiviso di Calendar. Questo CMS (Content Managment System) è molto valido nel momento in cui si cerca un modo rapido per realizzare un insieme di pagine di base da condividere con amici, familiari o colleghi, ma si rivela inutile se si ha necessità di produrre siti con design eleganti o funzionalità potenti.


Bibliografia



Citazione di questo articolo
Come citare: KIELING, César. "Creazione di siti di storia". In: CLIOMATICA - Portale di Storia Digitale e ricerca. Disponibile in: http://lhs.unb.br/cliomatica/index.php/Creazione_di_siti_di_storia. il giorno: 17/05/2024. (Tradotto da Jacopo Bassi)






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